“Gli studenti del Pacinotti incontrano il missionario Padre Lino Spezia.”
Sabato 24 marzo alle ore 10 circa un gruppo di studenti del Pacinotti De Franceschi hanno incontrato il Missionario Comboniano padre Lino Spezia. L’incontro si è svolto presso il circolo ARCI Giuseppe Garibaldi di corso Gramsci Pistoia. Padre Lino ha esordito il proprio intervento raccontando della propria esperienza nel Continente Africano. I ragazzi della scuola sono stati molto colpiti dall’intervento del Missionario e lo hanno seguito con molta attenzione. Ad accompagnare le classi erano i docenti prof.ssa Alda Sibilla, prof. Edoardo Baroncelli, prof. Riccardo Fagioli, prof. Martino Frangioni.
Il primo episodio, narrato dal missionario, che è stato ascoltato dagli allievi è stato quello in cui, Lino Spezia, ha raccontato il fatto di aver subito un attentato alla propria vita dopo poche settimane che era giunto in Uganda. Ha raccontato che mentre stava tornando in parrocchia si è trovato investito insieme ai suoi compagni di viaggio da molte sventagliate di mitra. In Uganda, infatti, in quel periodo vi era uno stato conclamato di guerra che è perdurato per oltre dieci anni. Spronato quindi dalle domande dei ragazzi il Comboniano ha poi spiegato cosa e chi siano i “bambini soldato” in Africa. Ha raccontato come molti ragazzi vengano rapiti dai villaggi, sia fatto loro un vero e proprio lavaggio del cervello, siano drogati e torturati e poi costretti a commettere violenza o addirittura uccidere loro parenti. La piaga dei bambini soldato è molto preoccupante e grave in Africa e l’età di questi fanciulli si aggira trai 7 ed i 14 anni. Dopo questa parte di racconto che ha riguardato le emergenze del continente africano, il dialogo con i partecipanti si è spostato su quello che sta facendo ora padre Lino a Roma. Egli è direttore di un centro di accoglienza ed istruzione per oltre 500 profughi e rifugiati provenienti da quasi cento Paesi diversi. In questo centro sono presenti oltre che questa scuola di italiano ed altre materie anche un pronto soccorso ed uno studio dentistico cui prestano servizio medici volontari.
Alla domanda “I ragazzi del centro in cui lei lavora cosa pensano essere la loro più grande gioia?” la risposta del missionario è stata “Oltre il 70% dei giovani africani è ancora analfabeta, la più grande gioia di gran parte di loro è imparare a scrivere il proprio nome e cognome”.
Dopo questi racconti padre Lino si è anche soffermato a raccontare la sua esperienza di concelebrante con Papa Francesco raccontando come il Santo Padre trasmetta un grande carisma e che abbia la capacità di donare a ciascuno tutto il tempo necessario per entrare in confidenza con lui. Al termine dell’incontro il sacerdote ha chiesto a tutti i ragazzi di imparare a dire “grazie”, “per favore” e pensare sempre ad almeno 5 cose che ci rendono orgogliosi e insoddisfatti di noi stessi.
2BMR PACINOTTI DE FRANCESCHI coordinatore prof. Riccardo Fagioli