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Il veronese Filippo Tezza, è un musicista che di gavetta e underground ne ha fatta tanta. E la sua passione, impegno e amore per l’heavy metal lo hanno portato ad essere il singer dei Chronosfear e a militare anche come bassista/cantante negli Empathica. Ma la voglia di portare avanti la passione per l’heavy metal, lo ha portato a formare questo progetto solista; dopo un esordio rilasciato nel 2012 e un ep nel 2015 ecco il secondo album, un album che rifulge di puro power metal sinfonico. L’intro “A dawn of deliverance” è colma di drammaticità, un tappeto di tastiere, clavicembali sinfonici; un piano ci apre le porte di questo disco con orchestrazioni e la band all’unisono entra con chitarre e batteria ripetendo la melodia portante. “Nailed to my dreams” è una song potentissima, retta da tastiere e riffing di chitarre diretti e orchestrazioni epiche, si sente anche la matrice power prog con cambi di tempo di batteria; la sezione ritmica è possente e il nostro alla voce è sicuro, potente e usa un registro alto, evocativo. Buonissimo l’uso della doppia cassa e dei cori a enfatizzare la formula; grande spolvero delle chitarre in sede solista. “A new dimension” ha un taglio inquietante, già dall’introduzione delle tastiere si sente che il nostro usa un registro dissonante e che ama anche generi esterni allo stile di riferimento; brano cadenzato, minaccioso e drammatico; chitarre arpeggiate, tastiere a fare da tappeto e voce pulita. L’heavy metal qui ha un taglio più oscuro; basta sentire l’accelerazione con un growl death metal e difatti c’è un richiamo netto a queste sonorità che vengono incluse nel tessuto del brano in maniera eccelsa arricchendolo ma non snaturandolo. “Gleams of glory” farà sfracelli dal vivo, per il piglio power, tastiere che poi lasciano correre le chitarre e la batteria in uno speed trascinante; la melodia a piene mani epica, travolgente del nostro alle vocals coi cori aumenta nel chorus. Grande solos di tastiere ad opera dell’ospite Davide Baldelli (Chronosfear) che duella con le chitarre del nostro. “Rise and fall” è puro power sinfonico, cavalcata trascinante dettata da un ritmo di chitarre e clavicembalo prima di accellerare in uno speed metal. Cambi di batteria fluidi e potenti, brano eccelso nella costruzione melodica e cori trascinanti, le chitarre sono rocciose ed epiche. Grande solos di chitarra, heavy metal puro con le tastiere a fare una cornice sinfonica potente ma mai invasiva. Un disco stupendo, intriso di epicità, passione e heavy metal, lasciate stare l’ennesimo clone delle zucche di Amburgo e fate vostro questo gioiellino personale nostrano e labels, un consiglio; drizzate le orecchie, perché codesto merita.
Voto: 8/10
Matteo”Thrasher80”Mapelli