C'è chi dà molto credito alla materia del suono anche nelle mura di un luogo ecclesiastico. Prendete per esempio Daniel Glaus, organista e compositore residente a Berna, con le sue affermazioni che ruotano ad un concetto di atmosfera e di estasi: "..le mie composizioni sono tentativi di approssimazione di ideali musicali o vaghe premonizioni di un'idea onnicomprensiva, anticipazioni di un grande suono, costante ed eterno, che ci circonda e ci pervade, con forze sonore che lavorano in un'atmosfera dove esse girano incessantemente, fluttuano, si intersecano e scompaiono nella trasparenza, strutture sottilissime a forma di velo...." (da Pakt Berne, Portraits, mia traduzione).
Glaus è una di quelle rarità che si impegna (trovando anche un riscontro istituzionale) nella progettazione di nuovi organi da chiesa: assieme al costruttore Peter Kraul, Glaus ha realizzato la sua più ambita creazione, ossia l'organo "dinamico", un organo che deriva dal progetto INNOV-ORGAN-UM e che consiste in prototipi strumentali che, alla pressione sui tasti, sono in grado di aumentare o diminuare il volume e persino l'intonazione. Ciò significa che aumentando la pressione si può andare in overblowing ed ambire almeno ad un'ottava superiore, mentre la riduzione della pressione può creare al contrario glissandi temporanei di contrazione ed overtoni in registri più bassi. Va da sé il fatto che si possano comporre svariati effetti attraverso l'utilizzo di note ed accordi con pressioni variabili delle singole dita: la convinzione è che il miglioramento della dinamicità degli organi a canne sia un modo per giungere anche ad un ipersuono.
Il risultato di questi esperimenti è ben visibile nei documenti sonori che Glaus ha messo a disposizione sulla rete, video esibizioni che lo ritraggono in alcune improvvisazioni nella locazione in cui questi organi si trovano (la Cattedrale di Berna e la chiesa parrochiale di Biel, vedi qui un estratto). Glaus è già arrivato al quarto prototipo, sfruttando i principi dei precedenti, ed ora è in grado di lavorare sui timbri dei diversi manuali. Inoltre, ha stimolato la composizione relativa poiché alcuni compositori sembrano aver accolto la sfida di comporre per queste novità: sono tra essi Juhee Chung, Jurg Linderberg e soprattutto Hans Eugen Frischknecht, organista e compositore svizzero che ha avuto la possibilità di incidere recentemente un cd per la Neos R., in cui abbina le esecuzioni sui prototipi di Glaus con altri tipi speciali di organo (quello con temperamento mesopotamico e a 24 toni).
La microtonalità e l'espansione della consolle trovano dunque un gancio nella progettualità costruttiva: gli organisti di chiesa sembrano dividersi nel soddisfacimento di quel sontuoso compito che i progenitori dell'elettronica pensavano per il suono e che andava in controtendenza con le regole classiche; dopo le ulteriori espansioni dei toni (portati fino a 31 da Adriaan Fokker) o le adesioni alle mutazioni spettrali e percussive negli organi funzionali dello scomparso Peter Bares, si stanno sviluppando richieste in linea con un'estetica della praticità e della dedica sociale: il controllo dei parametri previsto tramite interfacce elettroniche nei Modulorgue dei costruttori Birouste e Fourcade è qualcosa che va in alternativa alle creazioni dinamiche di Glaus o di quanto è stato previsto in una scuola di musica svedese a Pitea, dove il costruttore Gerard Woehl e l'organista Hans-Ola Ericsson, hanno progettato un vero e proprio laboratorio dei suoni, un organo in grado di mettere assieme tutti i periodi storici ed ottenere un'acustica eccezionale, causa anche le ingenti dimensioni di esso. I moduli di Birouste consentono invece di agire su applicazioni in grado di donare lo stimolo creativo anche a coloro che sfortunamente non hanno avuto la possibilità di imparare musica.