Voglio dedicare questo lungo e articolato post ad una delle più grandi band inserite nel filone del cosiddetto neo-prog italiano: sto parlando dei Nuova Era, forse i più illustri rappresentanti dei suoni progressive post anni '70, con alle spalle una manciata di album che da troppo tempo, e me ne scuso, sono rimasti in un cassetto, in attesa della loro pubblicazione sulla Stratosfera. Ed ora eccoli qui, in tutto il loro splendore. Inizieremo il nostro viaggio nel mondo dei Nuova Era, attraverso la riscoperta dei loro primi tre album, registrati nel periodo 1988-1992. Premetto che non vanno confusi con La Nuova Era (qui c'è l'articolo determinativo), un gruppo che pubblicò un solo album nel 1984 (già sulla Stratosfera). Iniziamo con alcune note biografiche. Il gruppo viene fondato a Firenze nel 1985 per volontà del tastierista e compositore Walter Pini, vero motore pulsante dell'ensemble. La formazione storica includeva Gianluca Lavacchi alla batteria, Enrico Giordani al basso, Alex Camaiti alla chitarra e voce. Nel corso della loro carriera musicale hanno inciso quattro album: "L'ultimo viaggio" (1988), "Dopo l'infinito" (1989), "Io e il Tempo" (1992) e "Il passo del soldato" (1995) (quest'ultimo con Claudio Guerrini alla voce, al posto di Camaiti, ottenendo un buon successo anche nel mercato europeo ed asiatico; "Io e il tempo", per esempio, fu pubblicato anche con il booklet in coreano.
Walter Pini #1
Wikipedia ci ricorda ancora che nel 2008 Walter Pini, insieme a Davide Guidoni (batteria) e Guglielmo Mariotti (basso), ha iniziato un progetto con registrazioni di pezzi inediti. Nel 2009 uno di questi è uscito sull'opera "Inferno the divine comedy" CD 1 canto I, e sul successivo "Purgatorio" CD 2 canto XXII, nel 2010 sul "Paradiso" canto II. Questi pezzi faranno parte del quinto album dei Nuova Era (omonimo), uscito nel dicembre 2010, insieme ad altri brani tra cui un remake di "Dopo l'infinito" e pezzi dal vivo con la formazione originale. Dal 2013 Walter Pini ed il vecchio chitarrista-cantante Alex Camaiti hanno provato e registrato con nuovi membri, Rudi Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria, un concept album di ambientazione fantasy-medioevale, per la prima volta con "cantato" in inglese, ma in perfetto stile "Nuova Era". Il disco "Return to the Castle" è uscito nell'ottobre 2016, distribuito da BTF. I testi e la copertina sono di James Hoog, le musiche sempre di Walter Pini.
Fin qui le vicende che hanno caratterizzato la storia musicale del gruppo fiorentino.
Ora è il turno della musica.
Nuova Era - 1988 - L'ultimo viaggio
TRACKLST:
1. Eterna sconfitta (5:34)
2. L'ultimo viaggio (12:55)
3. Cattivi pensieri (I) (2:13)
4. Cattivi pensieri (II) (3:22)
5. La tua morte parla (9:14)
6. Ritorno alla vita (4:55)
7. Epilogo (4:55)
8. Senza parlare (bonus tracks dalla ristampa del 1999)
FORMAZIONE:
Alex Camaiti - acoustic & electric guitars, vocals
Walter Pini - organ, synthesizer, composer
Enrico Giordani - bass
Gianluca Lavacchi - drums
Ivan Pini - lyrics
Ed ecco l'album di esordio dei Nuova Era, un disco che va assolutamente riscoperto, da qualche critico giudicato "acerbo", opinione da me non condivisa proprio perché l'ho apprezzato per la freschezza, il rigore stilistico e la grande tecnica strumentale. E' un album coraggioso (per proporre questi suoni verso la fine degli anni '80 il coraggio non deve mancare) che mi ha appassionato fin dal primo ascolto. Venne pubblicato dalla Contempo Records nel 1988 in formato LP vinile. Il CD arrivò l'anno seguente, sempre per la stessa etichetta. Si tratta di un concept album, articolato in sette tracce, dedicato al duro tema della tossicodipendenza che trasuda influenze che variano dal rock sinfonico britannico alla ELP fino al progressive italiano anni Settanta di Banco del Mutuo Soccorso, Biglietto per l’Inferno, Museo Rosenbach e Balletto di Bronzo. La ristampa della Pick-Up Records del 1999 (uscita solo su CD) contiene una traccia in più, "Senza parlare", qui inclusa come bonus track. Ho scoperto che l'etichetta coreana Jigu Records pubblicò l’album in Corea Del Sud nel 1991 su vinile. Il disco venne registrato in una sola settimana su 16 piste analogiche, con un budget ridottissimo che ridusse praticamente al nulla la post produzione. Resta in ogni caso uno dei massimi esempi di neo progressive italiano degli anni '80.
Nuova Era -1989 - Dopo l'infinito
TRACKLIST:
01. Dopo l'infinito (20:46)
a) Nel nulla
b) Odissea
c) Tra le stelle
d) Dentro l'ignoto
e) Rassegnazione
02. Pianeta trasparente (22:53)
a) Ai margini dell'Olimpo
b) Miraggio cosmico
c) Scomparendo nell'addio
FORMAZIONE:
Alex Camaiti - electric guitar, vocals
Walter Pini - organ, synth, sampler
Enrico Giordani - electric bass
Gianluca Lavacchi - drums
Ivan Pini - lyrics
Nel 1989, esattamente un anno dopo l'esordio, sempre la Contempo Records pubblicò il secondo album dei Nuova Idea, intitolato "Dopo l'infinito". E' un lavoro semplicemente grandioso, articolato in due lunghe suite di oltre 20 minuti l'una, dove la tecnica strumentale subisce una impennata in avanti. Le tastiere di Pini sono sempre le dominatrici, ma questa volta la chitarra di Alex Camaiti si fa meno timida, regalandoci splendidi assoli. Il sound è sempre marcatamente seventies, con ampi richiami ai Genesis (la seconda suite è emblematica). "Dopo l'infinito" venne inizialmente stampato come LP gatefold. La Contempo ne pubblicò, sempre nello stesso anno, la versione CD. L'etichetta Crime distribuì il CD nel mercato giapponese. L'ultima ristampa è della Pick Up Records, questa volta senza l'aggiunta di bonus tracks. Voglio proporvi, ad integrazione di quanto scritto finora, una interessante recensione pubblicata sul blog "Blogressive" il 25 luglio 2008, nella parte in cui viene preso in esame il disco in questione.
"Dopo l'infinito è un concept sulla solitudine, narra di un uomo persosi nello spazio con la sua astronave che gradualmente impazzisce finché trova un altro pianeta su cui vivere. Purtroppo il pianeta è frutto della sua immaginazione. Un aneddoto interessante racconta che una pubblicità di una macchina giapponese ha adottato un pezzo di questo album come colonna sonora dello spot. L'album è diviso in due lunghe suite, Dopo l'infinito e Pianeta trasparente. Walter finalmente acquista convinzione e sicurezza e mostra tutto il suo talento, a livello tecnico, ma soprattutto compositivo, utilizzando un gran numero di tastiere e di timbri. Il brano comincia con una linea melodica piacevole condotta da piano e synth, su cui si innesta la voce di Alex, completamente a suo agio sul tappeto di tastiere; poi evolve in un pezzo strumentale stupendo. Sembra davvero di sentir suonare Keith Emerson, la musica si fa sinfonica al massimo e il pathos raggiunge quote elevatissime. In seguito Walter passa all'organo, mentre Alex ricanta e suona finalmente la chitarra per un altro grandissimo pezzo; la coda è invece una accelerata per sola tastiera (e sezione ritmica ovviamente) e gli elogi qui si sprecano.
Pianeta trasparente parte con un pezzo pop molto orecchiabile, ma il bello deve ancora arrivare: da questo momento in poi Walter è assoluto protagonista e si scatena in pomposità e sinfonismi senza dimenticare la melodia (Emerson docet), le sue fughe sono passionali, genuine, spaziali, riescono ad essere incredibilmente seventies e progressive, pur nella loro relativa semplicità. Da non sottovalutare il lavoro degli altri componenti della band che supportano alla grande il loro leader. In conclusione si può parlare di un grande gruppo, in gran forma, con un compositore in grado di unire eleganza ad orecchiabilità, tecnicismi a melodia, con una profonda nostalgia per il bel periodo che fu, di cui tenta di riprodurre fedelmente le atmosfere. Una piacevole ed inaspettata scoperta".
Nuova Era - 1992 - Io e il Tempo
TRACKLIST:
01. Io e il Tempo (18:52)
a) Al passato
b) Meditazione
c) Io bambino
d) Impietoso scorrere
02. Domani io vecchio (24:07)
a) Verità in uno specchio
b) Il mago dell' eternità
c) Smarrirsi nella realtà
d) Tra l'immagine di un Dio
e) Riflessioni dell'essere
f) Al futuro
03. Nuova Era (2:25) - bonus track su edizione CD
FORMAZIONE:
Alex Camaiti - vocals, electric guitar, acoustic guitar
Walter Pini - keyboards, organ Hammond, voice actor
Enrico Giordani - electric bass
Gianluca Lavacchi - drums
Betty Cardelli - traverse flute
Ivan Pini - lyrics
Ancora una volta, tratta dal blog "Blogress" del 5 febbraio 2009, vi propongo la recensione dell'album.
"Terzo album per il gruppo fiorentino dei Nuova Era, gruppo che non vede cambi di formazione, quindi con il tastierista Walter Pini ci sono ancora Enrico Giordani al basso, Gianluca Lavacchi alla batteria e Alex Camaiti alla voce e chitarra. Non si registrano nemmeno cambi di stile: rimane un prog sinfonico classico molto influenzato dal sound ELP. Questo lavoro ha un suono ancora più vintage rispetto al precedente, effetto ottenuto utilizzando un vero organo Hammond e un vero flauto, quest'ultimo suonato dall'ospite Betty Cardelli. L'album, che in Italia non ha praticamente mercato, è stato persino pubblicato in Corea con tanto di booklet tradotto in coreano. Il disco è composto da due suite più una breve traccia finale; lo stile è ancora prevalentemente sinfonico, anche se sono più presenti intrecci particolari e ricami ricercati, soprattutto nella prima parte della prima traccia. La costruzione della melodia è affidata alle sapienti tastiere di Walter, ma batteria e basso sono ben udibili, anche la chitarra è più partecipe rispetto all'album precedente.
La prima suite, che altro non è che il primo demo risuonato e riregistrato, è intitolata "Io e il tempo" e comincia con un monologo parlato in cui il cantante introduce le tematiche del progetto, ovvero il rapporto fra l'uomo, visto come individuo, e il tempo, dall'infanzia alla vecchiaia, su una base molto dolce che ricorda un po' il sound Camel. In seguito la canzone si ravviva, con organo e chitarra che duellano e ottimi inserti di flauto e voce. Traccia stupenda, 19 minuti di sinfonie progressive curate, dolci ed emozionanti. La seconda suite è "Domani io vecchio", ricca di cambi di ritmo, energica e con i soliti duetti organo- chitarra; comincia in maniera pacata e dolce, simile a qualcosa dei Genesis, con un grande assolo di chitarra nella parte centrale e un finale epico. La passione sprigionata da questo pezzo è tangibile. L'ultima traccia, "Nuova Era", è una ballata medievaleggiante un po' barocca che chiude l'album alla maniera del Banco (ricordate Traccia e Traccia II?). Album bellissimo seppur molto simile al precedente, con la prima traccia migliore della seconda. Se i Nuova Era avessero suonato vent'anni prima, oggi farebbero parte dei gruppi storici della musica italiana. Per chi ama il prog sinfonico di stampo italiano è un lavoro da non lasciarsi scappare".
EPILOGO
Come ho ricordato in apertura, a questi primi tre album seguirono "IL passo del soldato" (1995), "Nuova Era" (2010) e "Return To The Castle" (2016). Ne potremo riparlare in una prossima puntata. Ne approfitto per salutare Walter Pini (so che segue la Stratosfera) e per scusarmi con lui per avere aspettato forse un po' troppo tempo per rendere omaggio a questo grandioso gruppo. Oltre ai dischi in studio sarebbe bello poter pubblicare un concerto dal vivo dei Nuova Era. Forse Walter può venirci in aiuto?
Intanto, cari amici, vi lascio con il consueto buon ascolto.
LINK L'ultimo viaggio
LINK Dopo l'infinito
LINK Io e il Tempo
Post by George